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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
... che non ha nulla a che fare con Martin e i suoi libri, ma è semplicemente la constatazione oggettiva della realtà. Paesaggio milanese dalla finestra del mio ufficio.
Se penso a quando ero piccola (tipo elementari/medie) e a cosa guardavamo in TV i miei genitori ed io, mi vengono in mente i vecchi film anni '30, 40, 50, 60. Forse per questo sono abbastanza ferrata sugli attori dell'epoca, anche quelli piu' sconociuti. La mia mamma, quando era ragazzina, impazziva per Errol Flynn e Tyron Power, mio papà preferiva attori come John Garfield, o Robert Stack. Naturalmente anche io avevo le mie preferenze, ma c'e' un attore che tutti e tre abbiamo amato incondizionatamente per tutta la nostra esistenza. L'attore "uomo vero" per antonomasia, che non ha mai fatto un ruolo da cattivo, che ha combattuto contro le ingiustizie nei suoi film, che ha combattuto fino alla fine la malattia che lo ha portato via: John Wayne, il Duca.
Stagecoach (1939) di John Ford con John Wayne, Thomas Mitchell, John Carradine, Claire Trevor.
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IMDB gli attribuisce 172 film. Io ne ho visti quasi 70, alcuni piu' volte, alcuni piu' di 10 volte. Di alcuni film potrei citare a memoria interi pezzi di copione. Nella mia classifica cinematografica generale di tutti i tempi e di tutti i generi ai primi due posti ci stanno due film di John Wayne/John Ford: Ombre Rosse (Stagecoach) e Sentieri Selvaggi (The Searchers). Perche' John Wayne con John Ford ha girato piu' di 20 film e lo so che all'epoca la ricostruzione storico/filologica/scenografica a volte lasciava a desiderare e che i personaggi erano scolpiti con l'accetta, ma Jon Ford resta uno dei piu' grandi registi mai esistiti. (Quando a Orson Welles chiesero quali fossero quelli che lui considerava i 3 migliori registi lui rispose "John Ford, John Ford, John Ford")
Hondo (1953) di John Farrow con Joohn Wayne, Geraldine Page, Ward Bond.
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Ormai la TV non la guardo piu' da anni, ma se sono a Genova dalla mamma e passano un film con John Wayne, qualunque dei suoi, non ce lo perdiamo. Ovviamente le ho regalato i dvd di tutti i suoi film piu' celebri, lei di suo ai tempi si era gia' fatta una discreta collezione di videocassette. Collezione che mi ha permesso di guardare anche film che in tv non passano, quelli vecchi che ha girato con la Republic e in cui porta ancora un orribile cappello alla "Tom Mix" :D
True Grit (1969) di Hanry Hataway con John Wayne, Glenn Campbell, Kim Darby. |
Detto questo non pretendo che gli altri condividano il mio pensiero, anche perche' non e' un pensiero completamente obiettivo. Il mio amore per il Duca e' a prescindere. A presciendere dai film brutti che ha girato e ne ha girati parecchi. "Il conquistatore" lo metto in cima alla lista e gli e' pure costato la vita, ma questa e' un'altra storia e non ne voglio parlare ora. A prescindere dalle sue idee reazionarie, che lo hanno portato ad essere tacciato di razzismo e di anticomunismo. Razzista? Mah.... ha sposato tre donne tutte e tre latinoamericane. A prescindere da tutto. Lui e' John Wayne, e' il Duca, e' una leggenda.
Dato che oggi e' San Valentino vi lascio con un po' di locandine di cult movie e non in cui San Valentino c'entra in qualche modo. Naturalmente non nel senso lovvoso e sdolcinato che di solito si attribuisce a questa festa. Buon divertimento :)
Premetto che io adoro gli horror anni '80. Dalle case infestate di Evil dead alle famiglie di pazzi di American Gothic per arrivare ai piu' weird Society, Basket Case e Re-animator. Detto questo Dead and Buried e' un bel filmettino a prescindere dai miei gusti cinematografici.
Siamo a Potter's Bluff, un paesino del New England, tutti si conoscono, la vita scorre monotona e non succede mai nulla di strano. I primi 10 minuti di film sono incentrati su un fotografo professionista che, in visita in quei luoghi, mentre fotografa il paesaggio incontra una bella ragazza bionda. Lei gli fa subito capire che vuole essere fotografata, lui non si tira indietro. La scena diventa piu' sensuale, lei gli fa vedere le tette e lui ovviamente non capisce piu' nulla. D'altra parte e' un uomo e la vista di un bel paio di tette mette k.o. i suoi pochi neuroni. Probabilmente lui si immagina gia' del sesso sfrenato con la disinibita biondina, che poi e' quello che si immagina anche lo spettatore. Le cose pero’ vanno diversamente, la biondina si impossessa della macchina fotografica, lo fotografa a sua volta e dal nulla escono fuori altre persone che alternativamente lo fotografano e lo picchiano. Lo legano a un palo e gli danno fuoco. Il suo corpo ancora in vita e’ ritrovato dentro una macchina sulla scena di un incidente stradale.
Lo sceriffo Gillis (James Farentino) sospetta qualcosa di strano perche’ l’interno della macchina e’ intatto, non e’ stato bruciato. A brevissima distanza di tempo compare un secondo cadavere (il tizio bruciato e sopravvissuto e' stato poi assassinato in ospedale con la modalita' di due foto sotto ^____^ ), quello di un vecchio marinaio ubriacone. Stavolta non ci sono dubbi sul fatto che sia statoucciso brutalmente. Personaggi un po’ stranetti circondano la vita dello sceriffo. La moglie (Melody Anderson), una innocua maestra elementare, che pero’ tiene in casa libri di stregoneria e la insegna ai suoi alunni. Il medico legale del paese che e’ anche il becchino (Jack Albertson) e ha una morbosa fissazione nel ricostruire i volti dei cadaveri che arrivano sul suo tavolo sfigurati. Nel frattempo altri omicidi infestano la piccola comunita'. Una giovane autostoppista, una famigliola che si e' persa. Certo di notte con quella nebbia chiunque si perderebbe. In questo devo dire che alla lontana l'atmosfera ricorda un po' Fog del maestro Carpenter. Ora non voglio raccontarvi altro della trama perchè magari qualcuno di voi il film se lo vuole anche vedere. Il film e' un horror in piena regola, ci sono gli zombie e le scene splatter, quindi e' un horror. Il tema della comunità/setta mi ha ricordato un po' The Wicker Man, sebbene questo film sia poi completamente diverso nell'atmosfera. Ci sono quel tanto di grottesco e di weird che riescono a dare un pizzico di humour a tutta questa carrellata di morti ammazzati. La fine e', se non proprio prevedibile, assolutamente perfetta per l'andamento della storia.
DEAD AND BURIED - Morti e sepolti (1981) di Gary Sherman con James Farentino, Melody Andreson, Jack Albertson Voto: 7 e 1/2
Domenica sono andata al cinema con gli amici. Di solito con loro vado a vedere film d'azione, di spionaggio, a volte sci-fi. In ogni caso, robe adrenaliniche, niente di sdolcinato. Per non rompere la traizione abbiamo visto Knockout - Resa dei conti di Sodebergh, un action spy.
La pubblicita' alla radio recita qualcosa tipo "Knockout, il piu' bel film d'azione di tutti i tempi". Vabbè, mi dico, e' ovvio che non ti diranno mai "questo film fa schifo, non andatelo a vedere", ma addirittura il piu' bello di tutti ma proprio tutti? Io non sono un critico cinematografico, ma posso anche grossolanamente dividere i film in orrendo, accettabile, bello, capolavoro e l'80% dei film di Sodeberg per me sta a meta' tra accettabile e bello. Ovviamente si tratta del mio personalissimo gusto, che non voglio imporre a nessuno.
Cominciamo dal cast: Ewan McGregor, Antonio Banderas, Michael Fassbender, Michael Duglas, Channing Tatum, Bill Paxton e Gina Carano. Certo quando uno si chiama Sodeberg non ha problemi ha ingaggiare star di prim'ordine. E allora facciamole recitare decentemente queste star. Gina Carano non e' un'attrice e si vede. Ok, volevano qualcuno che non avesse bisogno di una controfigura e lei e' perfetta. Ha alle spalle un passato di lottatrice in American Gladiators e un fisico da combattente. Ma quando le fanno fare il solito intermezzo da strafiga, col vestito buono e il tacco 12... ecco, li' proprio non ci siamo. Sara' che quando toglie il tacco 12 si vedono due caviglie da scaricatore di porto, sara' che ancora non e' in grado di camminare con una certa grazia, sara' che non lo so, ma c'e' qualcosa di stonato. Per le scene picchiaduro e affini invece nulla da dire. E Sodebergh ci tiene a far vedere che e' lei, perche' ne mette una quantita' spropositata e le fa durare tempi biblici.
Per essere un action movie e' troppo lento. Particolari assolutamente inutili che durano all'infinito. Poi troppe scazzottate, troppi inseguimenti, troppa azione. La trama c'e', la scenenggiatura pure e allora, facciamo un ritmo un po' piu' incalzante e diamo un po' piu' spazio all'andamento della storia, all'intrigo, ai personaggi. L'espediente del raccontare la trama principale al povero malcapitato, sequestrato per necessita', toglie mordente alla storia. Qualche combattimento in meno ci sarebbe stato bene. Cosi' il film finisce per sembrare un "picchiaduro" (Van Damme, Lundgren, Segal) interpretato da superstar. E a proposito di superstar, Fassbender e Banderas sono abbastanza nella parte ma Ewan "bamboccio" McGregor proprio non c'entra nulla. Nella scena in cui fa a botte con Mallory (Gina Carano) sembra quasi ridicolo. Bill Paxton, che interpreta il padre di lei, a mio parere è un po' troppo giovane per quella parte. Nonostante tutto cio' che posso aver detto, il film merita una visione e la Gina e' comunque un gran pezzo di strafiga, anche se forse non incarna proprio i canoni della bellezza Hollywoodiana. Knockout - Resa dei conti (2011) di Steven Sodebergh con Gina Carano, Ewan McGregor, Antonio Banderas, Michael Duglas, Channing Tatum, Michael Fassbender, Bill Paxton.
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