A Discovery of Witches (2018)
Avevo adocchiato questa serie ancor prima che uscisse e mi ero ripromessa di vederla per un sacco di buoni motivi: c'è la parola witches nel titolo, c'è quello splendore di Matthew Goode, c'è Alex Kingston
[Hallo sweetie! (solo per appassionati del dottore)] ed è una produzione UK. E’ risaputo che oltre Manica le serie TV le fanno meglio, o almeno questa è la mia modesta opinione.
Comunque, per tutta una serie di motivi che non starò a raccontarvi, la serie è rimasta lì e me ne sono quasi scordata. Finché Alessandro ne ha parlato in un post e alla fine mi sono decisa.
Che dire? Binge watching selvaggio e mi sono guardata tutte e due le stagioni disponibili. Ad essere proprio pignoli, per i miei gusti, soprattutto nella prima stagione, avrei messo un po’ meno romance e un po’ più sangue, ma nel complesso mi è piaciuta molto. Ambientata ai giorni nostri, ma con atmosfere antiche. I protagonisti si muovono nel mondo di oggi, ma obbediscono a leggi ancestrali, immutate da secoli.
Vampiri demoni e streghe vivono segretamente tra gli umani. Diana Bishop è l'ultima discendente di una famiglia di streghe molto potenti che risale addirittura a Salem, ma non ha mai voluto praticare la magia, né è stata istruita a farlo. Dopo aver consultato un libro magico nella biblioteca zona di Oxford la sua vita non sarà più la stessa. la sua strada incrocerà quella del professor Matthew Clairmont un medico ricercatore nonché vampiro millenario.
Nella prima stagione vengono introdotti i personaggi, il loro passato,le dinamiche tra le diverse razze, il libro misterioso.
Nella seconda stagione c'è la vera e propria ricerca del libro, con incursioni all'epoca della regina Elisabetta I e relativi personaggi storici [Walter Raleigh, Christopher Marlowe]
Ora non ci resta che attendere la stagione 3.
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